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Nome del volontario: |
MARZOCCHI UMBERTO |
Nome di battaglia: |
Buonaventura Della Monica, Casella, Berto, Gaston Bouillot, Zocca, Lenin |
Luogo di nascita: |
Firenze |
Appartenenza politica: |
Anarchico |
Battaglione/Brigata: |
Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") |
Campo di internamento: |
si |
Professione: |
Libraio |
Biografia: |
Nato a Firenze Fi il 10/10/1900 da Aristide e Adria Mainardi entrambi di Livorno. Durante l'infanzia la famiglia si sposta continuamente (Firenze, Montevarchi, Livorno). Quando perde il padre a 16 anni, si trasferisce a La Spezia con la madre ed è assunto come meccanico alla Vickers di Terni (che all'epoca armava la Andrea Doria), ma la sera frequenta i corsi delle scuole di Stato di Arti e Mestieri. Attivo dal 1919, ardito del popolo e collaboratore di vari giornali anarchici. Nel 1919 è condannato a sei mesi di carcere per "eccitamento all'odio di classe". Partecipa agli scontri di Sarzana del 1921, nel 1922 si trasferisce a Savona dove lavora in comune come addetto al censimento e partecipa all'attività del movimento libertario col soprannome di "Lenin". Nel 1922 sfugge all'arresto riparando a Finale Ligure e da li espatria nel 1923 in Francia. Si sposta a Nizza, poi a Lione, Parigi e Lille, dove gestisce una libreria. Anche in Francia ha scontato cinque mesi di carcere, per ricettazione, poi nel 1926 è arrestato ed espulso ed è costretto alla clandestinità a Lille sotto il falso nome di Buonaventura Della Monica. Nel 1930 è segnalato a Parigi, nel 1932 viene scoperta la sua falsa identità (è noto anche come Casella e Berto) e viene iscritto nel Bollettino delle ricerche. E' arrestato nel 1933 ma grazie a un'intensa campagna di solidarietà viene assolto e ottiene il permesso di soggiorno provvisorio. Dal 1934 risiede come Gaston Bouillot a Bruxelles ma è spesso in Francia, presente a Sartrouville (Parigi) nel 1935 al Convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati dove è costituito un comitato libertario segreto per procurare armi ai volontari che intendono rimpatriare (Marzocchi vi partecipa come "Zocca"). Partecipa anche a un incontro degli anarchici italiani (nella sede della CGT di Parigi nell'aprile 1935) proprio per fronteggiare l'emergenza espulsioni (insieme con Italo Ragni). Il 23/6/1935 prende parte a Saint Cloud (Hauts de Seine)a un incontro in cui si prepara un manifesto contro la guerra da introdurre clandestinamente in Italia. Il 15/3/1936 è alla sala Lavry di Parigi ad ascoltare una conferenza di Carlo Rosselli, insieme con Angiolo Bruschi e Italo Ragni. Iscritto in Rubrica di frontiera. Con l'avvio della guerra di Spagna, è armiere e da Lille organizza l'invio di armi ai repubblicani. Finisce in carcere per alcuni mesi e nell'ottobre, scarcerato, lascia il Belgio e passa il confine spagnolo a Port Bou, arruolandosi nel corpo d'artiglieria e congiungendosi a Huesca con la Colonna italiana. Secondo altre fonti, nell'agosto 1936, transitato da Perpignan, si arruola in Spagna come commissario politico nella Colonna italiana e combatte fra il 20 e il 22 novembre ad Almudevar. Nel marzo 1937 è ricoverato in ospedale a seguito di un'infezione oculare a Barbastro e risulta in contatto epistolare con Bernieri, di cui in seguito agli scontri di Barcellona riconoscerà il cadavere. Rientrato in Francia nel giugno o nel settembre 1937, il suo nome risulta in un elenco di antifascisti da cacciare dal territorio francese. Costretto alla clandestinità, nel 1939 torna al falso nome di Gaston Bouillet e risiede a Parigi. Secondo altra fonte, è internato insieme con Italo Ragni e nel 1939 è arruolato nell'esercito francese. Nascosto a Orléans (Loiret) nel settembre 1939, si arruola nella Legione straniera ed è destinato nel febbraio 1940 al centro d'istruzione di Satonays (Lione). Nel 1941 si rifugia sui Pirenei, lavora in miniera a duemila metri, poi è rappresentante di prodotti chimici nella zona del campo di Vernet come copertura per l'attività di soccorso viveri e l'organizzazione delle evasioni degli internati. Vicino alla Resistenza francese nella regione di Tolosa, partecipa alla liberazione del campo. Nell'agosto 1944 entra nelle FFI come vicecomandante di un'unità spagnola mentre svolge l'incarico di reclutatore per un CLN italiano. Autore di numerosi scritti sulla situazione spagnola, dal 1945 aderisce a "Spagna libera". Nel dopoguerra è nel Consiglio nazionale della FAI e impegnato nella corrente Difesa sindacale della CGIL. Fra le altre cariche: è presidente dell'ANPPIA di Savona, presidente provinciale dell'ANPI, vicepresidente nazionale dell'AICVAS. Muore a Savona il 4/6/1986. |
Note: |
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Fonti: |
Isrt (fondo ANPI) // Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Aicvas // Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 // ACS CPC // Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000. // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974// La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 // Venza C., La Spagna libertaria nell'anarchismo di lingua italiana. L'esperienza e la memoria di Umberto Marzocchi, in Rivista storica dell'anarchismo, n. 1, 1995 // AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 // Sacchetti G., Senza frontiere. Pensiero e azione dell'anarchico Umberto Marzocchi (1900-1986), Reggio Emilia, Zero in Condotta, 2005 // Umberto Marzocchi, Remembering Spain:
Italian Anarchist Volunteers in the Spanish-Civil War, Kate Sharpley Library, London, 2005 |
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