Nome del volontario:

NITTI FRANCESCO FAUSTO

Nome di battaglia:
Luogo di nascita:
Pisa
Appartenenza politica:
Socialista
Battaglione/Brigata:
Battaglione della Morte, 140° brigata (644° Battaglione)
Campo di internamento:
Argeles, Gurs, Collioure, Saint-Sulpice-la-pointe, Vernet, Brens
Professione:
Impiegato, giornalista, scrittore
Biografia:
Nato a Pisa il 2/9/1899 da Vincenzo e Ciari Paola (nipote di Nitti). Arruolato durante la prima guerra mondiale (luogotenente d'artiglieria), a soli 18 anni, in un reggimento di artiglieria, viene decorato della Croce di guerra al merito nel 1920. Tra i promotori della Giovane Italia nel dopoguerra, passa alla militanza attiva nel 1922 quando la casa dello zio viene saccheggiata dai fascisti. Impiegato presso il Banco di Napoli, è arrestato il 2/12/1926 per attività antifascista e viene confinato (Lampedusa, Lipari) per 5 anni. Evaso con un gommone, il 27/7/1929, insieme con Carlo Rosselli ed Emilio Lussu, è accolto come rifugiato politico a Nizza il 1/8/1929. Dall'agosto 1929 fino al 1933 è a Parigi dove è giornalista e scrittore e fonda con Rosselli il movimento Giustizia e Libertà, poi si sposta a Levallois-Perret (Seine) e a Perigueux (Dordogne) dal 1933 al 1938. Si sposa il 20/1/1930 a Basilea o il 31/1/1931 a Parigi con America D'Angelo da cui ha 2 figli, si dichiara protestante (è figlio di un pastore metodista). Passa in Spagna una prima volta nel dicembre 1936, ritorna nel 1937 per arruolarsi e nel febbraio viene designato come comandante del Battaglione della Morte con cui combatte in Aragona (il Battaglione è in seguito integrato nella 153° brigata mista). Ferito in combattimento a Huesca, dopo la guarigione rientra al fronte e partecipa all'offensiva di Belchite. Passa in seguito al comando del 644° Battaglione della 140° Brigata e combatte a Codos e Lerida. Nel maggio del 1938 è al Centro organizzativo dell'Artiglieria internazionale a Figueras e prende parte alla battaglia dell'Ebro del luglio. Ripara in Francia nel 1939, e viene internato a Argeles, per alcuni giorni anche a Saint Cyprien. Incarcerato in seguito nel forte di Collioure e a Gurs, è rilasciato nel 1940 grazie all'intervento della LIDU e di uomini politici francesi e italiani. Si stabilisce a Mont de Marsan fino all'arrivo dei tedeschi e a Tolosa dal giugno 1940 prende parte alla lotta antinazista nei FTP (rete Bertaux), fino al suo arresto il 12/12/1941. Dopo essere stato imprigionato nella prigione militare di Tolosa, viene rimesso in libertà provvisoria il 26/2/1942. E' presente al suo processo il 31/7/1942 (condannato per organizzazione gollista, dichiara anche di essere stato antifascista in Italia e di aver abbandonato il proprio paese in quanto gli era impedito di lavorare e vivere) e dopo la condanna è inviato alla prigione di Lodève (Hérault) e poi al campo militare di Mauzac (Dordogne). Incarcerato a Saint Sulpice la Pointe (Tarn) dal 12/5/1943 e dal 2/7/1943 a Vernet (sezione C, reduci di Spagna, baracca 61 poi nella sezione T, lavoratori e transiti, n di matricola 11135). Nell'agosto 1943 su richiesta è inserito nelle liste degli internati da rimpatriare, ma il 13/1/1944 è trasferito a Brens (Tarn). Evade il 24/8/1944 da un convoglio diretto in Germania (il "train fantome" partito da Bordeaux il 9/8/1944) e raggiunge nel maquis il gruppo Charles, con cui combatte fino all'arrivo degli alleati. Rientrato in Italia è nominato nel 1946 direttore generale del Ministero dell'Assistenza postbellica e si occupa del rientro degli italiani, militari e civili, detenuti nei campi di prigionia e internamento all'estero. Eletto consigliere comunale di Roma nel 1947, riveste in seguito diversi incarichi nel PSI. Nel dopoguerra risiede a Roma ed è fino alla morte (il 28/5/1974) vice presidente nazionale dell'ANPPIA.
Note:
Fonti:
La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare,AICVAS, Milano, 1996 //Aicvas // Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Isrt (fondo ANPI) // Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno Aicvas n. 3, Roma, 1983 // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 // Tuban G., Les séquestrés de Collioure. Un camp disciplinaire au chateau royal en 1939, Editions Mare nostrum, Perpignan, 2003. // Nitti F., Chevaux 8 hommes 70 Le train fantome 3 juillet 1944 - Mare nostrum - Perpignan, 2004 // Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000. // ACS CPC // Nitti F., "Il maggiore è un rosso" (Edizioni Avanti! - Milano-Roma - 1955) // Foundation pour la mémoire de la déportation // Archive départemental de l'Ariège (Foix) // Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Firenze : Pagnini e Martinelli, stampa 2004 // Aldo Morandi, In nome della libertà. Diario della guerra di Spagna 1936-1939, Mursia, Milano, 2002 // Archives Nationales de France (Paris)// Ramella P., Francesco Fausto Nitt. L'uomo che beffò Hitler e Mussolini, Aracne, Roma, 2010