Nome del volontario:

SARDI SILVIO

Nome di battaglia:
Chiatelli Raffaele, Ciantelli Raffaello
Luogo di nascita:
Castellina in Chianti (Siena)
Appartenenza politica:
Anarchico
Battaglione/Brigata:
XII Brigata
Campo di internamento:
Rieucros, Vernet
Professione:
Operaio, bracciante, pittore
Biografia:
Nato il 24/9/1901 a Castellina in Chianti SI da ignoti. Internato nel Brefotrofio di Siena, è affidato a Roncucci Ferdinando, residente nel comune di Trequanda, il 5/10/1901. Il 1/4/1904 passa alle cura di Faustina Biadoni di Trequanda, quindi il 5/2/1911 è accolto dalla famiglia di Bonaccini Antonio, residente a Cavriglia AR ove rimane fino al 1919, quando si trasferisce a S. Giovanni Valdarno e viene assunto nella miniera dei Sabbioni. Ha fatto 1 anno di servizio militare in Italia nel 5° reggimento del Genio. Ardito del popolo, rimane a S. Giovanni Valdarno fino al gennaio 1922 quando, ricercato per i scontri armati con i fascisti, viene condannato a 3 anni e 20 giorni di reclusione; si dà latitante per sfuggire all'arresto e girovaga fino all'espatrio clandestino dalla frontiera di Ventimiglia il 1/11/1922. Entra in Francia il 3/12/1922 senza passaporto. Giunge a Marsiglia e si occupa nelle fabbriche d'olio e poi al porto per circa otto mesi aderendo al gruppo degli antifascisti cittadini. Residenze successive nel dipartimento di Seine-Saint-Denis: Les Lilas (1923-1925), Romainville (1925-1927), Bagnolet (1927-1928), Parigi (1928-1930) assunto nella casa di pittura Anselmini sotto lo pseudonimo di Ciantelli Raffaello, Montreuil sous Bois (1930-1932) e Lorient (8 mesi) in Bretagna. Espulso, torna a Parigi, dove alloggia in diversi posti. Convive con Boyard Olida e alleva i due figli di lei (13 e 17 anni). Iscritto in Rubrica di Frontiera. Nel giugno 1934 è diffidato dalla polizia francese, in seguito a un non precisato assassinio di cui sarebbe testimone indiretto, e avendo violato gli obblighi della diffida viene accompagnato alla frontiera belga. Si stabilisce ad Anversa e lavora come tappeziere ambulante dal giugno 1934 al giugno 1935. Si trasferisce quindi clandestinamente a Barcellona e trova lavoro come pittore presso la Cooperativa pittori. Secondo l'interrogatorio della Prefettura di Siena sarebbe stato arruolato forzatamente nel novembre 1936 e sarebbe rimasto mobilitato fino al marzo 1937. Altre fonti invece lo riferiscono arruolato in Spagna nel settembre 1936 nella XII brigata, con cui avrebbe partecipato ai fronti di Aragona e Caspe. Secondo la scheda personale del campo di Vernet, nel 1937 si arruola volontariamente nelle Brigate Internazionali come miliziano, ma ritorna in Francia 3 mesi dopo. Arrestato per infrazione al decreto di espulsione in data imprecisata, è incarcerato per quattro mesi a La Santè e a Fresnes (Val de Marne). Liberato, nuovamente arrestato e incarcerato per lo stesso motivo, rimane clandestinamente a Parigi fino al maggio 1938 quando ritorna per alcuni mesi in Spagna. Rientra in Francia ferito nel settembre 1938 e viene diretto su Parigi. Espulso nel febbraio 1939, condotto alla frontiera belga e poi rientrato clandestinamente in Francia. Fermato il 18/5/1939, è condotto al campo di Rieucros, da cui evade il 29/5/1939. Ottiene il rinvio dell'udienza per infrazione del decreto di espulsione fino al 2/9/1939 e allo scoppio delle ostilità si arruola nella Legione straniera, ma attende la sua incorporazione fino al gennaio 1940. In seguito si arruola nella Legione Garibaldina capitanata da Camillo Morabini; si tratta a suo dire di un impegno soltanto morale, senza obblighi di partecipazione alla guerra, ma viene ingaggiato forzatamente per eseguire lavori in Bretagna al seguito delle truppe inglesi. Per la Pasqua del 1940, avendo ottenuto tre giorni di permesso, si reca a Parigi e da qui, arrestato è condotto al Roland Garros il 17/4/1940 in quanto militante anarchico. Internato a Vernet (settore A, già condannati per delitti comuni, baracca 10 poi baracca 12, n. di matricola 1550) rifiuta di essere rimpatriato perchè dichiara di sentirsi più francese che italiano (in Italia si sente orfano) e perchè i suoi figli sono francesi. In ogni caso, in seguito a domanda di rimpatrio, viene tradotto in Italia il 25/3/1941, ed è confinato a Ventotene, Renicci, Anghiari per 5 anni, liberato nel settembre 1943. Deportato dai nazisti in Germania nel campo di Kiel nel 1944, rimpatria solo nell'aprile 1945.
Note:
Fonti:
La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 //Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // ACS CPC // Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 // Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno Aicvas n. 3, Roma, 1983 // Archive départementale de l'Ariège (Foix)