AMADEI LUIGI ANGELO

 

Nato il 21 aprile 1904 a Lugo RA da Giuseppe e Babini Rosa, contadini. La famiglia si trasferisce nel 1904 a Cotignola dove il giovane Amadei frequenta le elementari; in seguito è bracciante nelle campagne circostanti. Descritto come uomo di corporatura regolare, 1.63, capelli castani, fronte alta, viso bruno, espressione seria. Emigrato a Grosseto nell'aprile 1935 (in affitto in via Bengasi presso un esercente di carbone), è lollaiolo avventizio nelle campagne grossetane. Antifascista, frequenta i comunisti Vittorio Alunno e Angiolo Rossi e l'anarchico Italo Giagnoni, ma non è noto ai fascisti come avversario politico (sarà segnalato come anarchico solo nel 1941, nel Mod. B compilato dalla Prefettura di Ravenna). Espatria il 21 agosto 1937 con Angiolo Rossi, Vittorio Alunno, Pietro Aureli e Italo Giagnoni da Castiglione della Pescaia verso la Corsica, su una piccola imbarcazione acquistata con le sottoscrizioni degli antifascisti maremmani. Arrivato nel porto di Macinaccio, è arrestato e trasferito a Bastia. Respinti gli inviti dell'autorità locale ad arruolarsi nella Legione straniera, è rilasciato e firma un contratto con un imprenditore di carbone per tagliare un'assegna di macchia, vicino ad Aiaccio. In seguito ai contatti col PCI attraverso un comunista corso, raggiunge la Spagna presso Albacete nell'ottobre 1937. E' arruolato nella Brigata Garibaldi, e raggiunge il grado di caporale. All’inizio del 1938 torna in licenza ad Albacete e scrive ai compagni dell'Unione popolare italiana di Bastia (15/1/38). Combatte a Campillo in Estremadura nel febbraio 1938, ad Aragona nel marzo e sull' Ebro dal luglio all’ottobre dello stesso anno. E’ presente al campo di smistamento di Torellò nel settembre 1938. Nell’agosto 1938, nel frattempo, il Ministero fascista dell'Interno ordina alla Prefettura di Ravenna di schedarlo e invita la Scuola superiore di Polizia a riprodurre dieci copie di una sua foto (il 5 settembre le foto sono trasmesse al Ministero e, il 19 successivo, la Prefettura di Ravenna traccia il suo profilo qualificandolo come “antifascista”). Iscritto nel Bollettino delle ricerche nel settembre 1938 come residente in Spagna e arruolato nelle milizie rosse spagnole per il provvedimento di arresto. Lascia la Spagna nel febbraio 1939 ma sfugge alla detenzione francese. Secondo la documentazione del Cominform, avrebbe disertato nell’aprile 1938 dalla Brigata Garibaldi, rifugiandosi a Bastia, ma l’informazione sembra poco attendibile. E’ segnalato nel 1941 in Corsica, dove risiede a San Nicolas (Haute Garonne). Dopo la fine della guerra è a Grosseto e sposa una ragazza del posto. In seguito si trasferisce a Casteldelpiano GR dove rimane in contatto con Guerrino Alunno, fratello di Vittorio.

 

Note:
Il fascicolo del CPC a suo nome risulta di un omonimo di Massalombarda RA nato nel 1882.

 

Fonti:
Aicvas
ACS CPC

ASGr, Fondo Questura
ISRT Fondo Anpi
Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Adriano Dal Pont, ANPPIA, Roma, 1988-1995.
Arbizzani Luigi, Antifascisti emiliani e romagnoli in Spagna e nella Resistenza, Vangelista, Milano, 1980.
Basi Duccio, La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994.
Bucci Fausto et alii, Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000.
Calandrone Giacomo, La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974.
La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, a cura di Giovanni Pesce, AICVAS, Milano, 1996.
Pionieri dell’Italia democratica: vite e scritti di combattenti antifascisti, a cura di Dal Pont Adriano e Zocchi L., ANPPIA, Roma, 1966.
Gnani S., I repubblicani ravvennati di fronte al fascismo (1919-1925), Centro di studi storici e politici del PRI dell’Emilia Romagna, 1976