Sovente, nelle cronologie relative alla penisola iberica,
si legge di città e regioni "liberate" da parte dei
cristiani dalla presenza araba nel corso della seconda metà del
Medio Evo. In tal modo si accetta la teoria della Reconquista, quasi
che vi fosse un diritto dei cristiani -o meglio, di certi cristiani-
su quei territori. Evidentemente, trattandosi di una contrapposizione
proposta nei termini di scontro tra cristiani e altri, si tratterebbe
di un diritto divino. Non abbiamo intenzione di avallare la tesi che
la conquista di territori spagnoli, guidata da élites cristiane,
corrisponda ad una liberazione di terre e genti sotto il giogo musulmano.
Non intendiamo nemmeno, tuttavia, perderci in vani tentativi di attribuzioni
di diritti acquisiti, cercando di capire se i Visigoti cristianizzati
dominanti precedentemente l’arrivo degli arabi corrispondessero
alle inclinazioni dei popoli iberici, o non fossero anch’essi
considerati degli usurpatori. Intendiamo soltanto considerare che la
presenza delle culture arabe in Spagna è stata di lungo periodo
e si è profondamente radicata, tanto da rendere impossibile stabilire
quanta parte della civiltà materiale e delle culture della Spagna
dell’età moderna e contemporanea sia riconducibile agli
influssi islamici e quanta parte a quelli cristiani. Costatiamo invece
che continuare ad utilizzare un lessico che si richiama alla categoria
di Reconquista è pregiudizievole delle reali possibilità
di comprendere a fondo la vicenda spagnola e rischia di assimilarsi
all’universo simbolico costruito da dittatori sanguinari al servizio
delle élites dominanti più conservatrici d’Europa
e più ferocemente aggrappate ai propri privilegi.
DAL
TARDO ANTICO ALL’ETA’ MODERNA
VISIGOTI Declino delle città romane, dei
commerci e dell’economia in generale, dell’attività
culturale. Contrasti religiosi tra la popolazione romanizzata, cattolica,
e i Visigoti, ariani. La conversione dei dominatori al Cristianesimo
avvia ad una subalternità del potere politico a quello religioso.
Il regno e la società sono sempre più deboli.
507-511 La Spagna è
occupata dai Visigoti, già presenti dal 415, che vi si ritirano
sconfitti dai Franchi. Leovigildo (568-586) stabilisce la capitale a
Toledo, caccia i bizantini che avevano occupato nel 551 il Sud della
penisola iberica e conquista il regno degli Suebi, presenti dal 409
nel nord ovest della penisola. Recardo I (586-601) si converte al cattolicesimo.
La Chiesa, che si lega alla nobiltà visigotica, partecipa con
l’alto clero ai Concili regi di Toledo, alle cui decisioni il
re è vincolato sotto pena di scomunica. Roderico è sconfitto
dagli arabi (711)
ARABI I governi arabi non imposero alcuna conversione:
i cristiani continuarono nella propria religione apertamente la propria
religione. Grande espansione economica (agricoltura, artigianato). Commercio
con tutto il mondo arabo, ma anche con l’Europa cristiana. Grande
attività culturale.
711-1031 LA DINASTIA DEGLI
OMAYYADI DOMINA IN SPAGNA
711-713 Tarik, berbero,
governatore di Tangeri, inizia l’invasione della penisola iberica
che è in breve completata ad eccezione della Galizia, delle Asturie
e dei Pirenei, dove si rifugiano i nobili Visigoti sconfitti a Xeres
de la Frontera. La Spagna viene governata da un emirato dipendente da
Damasco
732 Con la battaglia di
Poitiers, contro l’esercito di Carlo Martello, si arresta l’avanzata
araba in Europa occidentale.
750 Con la battaglia dello
Zoab, nela quale Marwan II viene sconfitto dagli arabi abbasidi, cessa
la dinastia omayyade. Gli Omayyadi superstiti si concentrano in Spagna,
condotti da Abd ar-Rahman I che fonda l’emirato indipendente di
Cordova nel 756.
929 L’emiro Abd-ar-Rahman
III assume il titolo di califfo e trasforma l’emirato di Cordova
in califfato.
978-1002 Ibn Abi Amir,
noto come Al-Mansur, visir del califfato di Cordova, ristende nuovamente
a tutta la Spagna il califfato. Lo sviluppo economico (agricoltura,
commercio, industria) rende la penisola iberica la regione di gran lunga
più ricca d’Europa.
1008-1031 Crollo della
dinastia degli Omayyadi, conflitti dinastici e conseguente divisione
del califfato di Cordova in diversi piccoli stati islamici in lotta
tra loro
1031-1086 PERIODO DEI
PICCOLI REGNI ARABI DETTO DEI “REYES DE TAIFAS”
1034 Sancio III il Grande
divide il regno di Navarra (divenuto tale nell’860) in quattro
parti: Navarra e vecchia Castiglia fino a Burgos; Castiglia, che diviene
regno nel 1035; Contea di Sobrarbe; Aragona. Gli altri regni cristiani
di Spagna sono: Contea di Barcellona (la Marca Hispanica di Carlo Magno);
regno delle Asturie, fondato dai Visigoti nel 718, divenuto regno di
Leòn nel 924.
1037 La Castiglia, con
Ferdinando I il Grande, assorbe il Leòn
1085 Alfonso VI di Castiglia
e Leòn conquista Toledo, alla vicenda bellica partecipa Ruy diaz
de Vivar, detto El Cid Campeador
1086 Nella battaglia di
Zallaqa l’almoravide Yusuf Ibn Tashufin sconfigge Alfonso VI di
Castiglia
1086-1147 LA DINASTIA
DEI BERBERI ALMORAVIDI ESTENDE IL PROPRIO DOMINIO ALLA SPAGNA, DOPO
CHE LA SUA PRESENZA ERA STATA RICHIESTA CONTRO LE OFFENSIVE CRISTIANE
GUIDATE DA ALFONSO VI DI CASTIGLIA
1094 Ruy Diaz de Vivar,
detto El Cid Campeador, già generale di Alfonso VI di Castiglia
da questi bandito, con un suo esercito conquista Saragozza e Valencia
e diviene Signore di Valencia
1118 Conquista di Saragozza
da parte di Alfonso I il Battagliero d’Aragona
1137 Unione tra Aragona
e Catalogna, dopo che la prima ha annesso la contea di Barcellona
1150-1250 LA DINASTIA
DEGLI ALMOHADI SUCCEDE A QUELLA DEGLI ALMORAVIDI
1157 Fallisce l’unità
tra tutti gli stati cristiani della penisola iberica, realizzata a partire
dal 1126 da Alfonso VII di Castiglia
1212 Battaglia di Las
Navas de Tolosa, disastrosa per l’esercito degli Almohadi, il
cui regno entra in grave crisi
1236 Ferdinando III il
Santo di Castiglia conquista il Sud della Spagna fino a Cordova e Siviglia
1238 Conquista di Valencia
da parte di Giacomo I d’Aragona
1246-1492 EMIRATO DI GRANADA,
ULTIMO STATO ARABO IN SPAGNA
1479 In seguito al matrimonio
tra Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona avvenuto nel
1469, si unificano i regni
1480 Istituzione del Tribunale
dell’Inquisizione
1492 Con la presa di Granata,
ultimo territorio arabo nella penisola iberica, ha termine la Reconquista.
1492 Cacciata degli ebrei
dalla Spagna
1494 Trattato di Tordesillas
tra Spagna e Portogallo che cura la spartizione delle aree di espansione
coloniale
1503 Fondazione a Siviglia
della Casa de Contractaciòn, per il governo dei commerci tra
la Spagna e le colonie del nuovo mondo
1512 Ferdinando annette
la Navarra
1516 Re Carlo I d’Asburgo
1519 Carlo I, alla morte
del nonno Massimiliano d’Asburgo, diviene imperatore col nome
di Carlo V, aggiungendo ai possedimenti di Castiglia e di Aragona, i
Paesi Bassi e la Franca Contea, ereditati dal padre Filippo il Bello,
i territori di casa d’Austria, le colonie americane.
1156-1598 La Spagna di
Filippo II perseguita gli eretici, con l’intensa attività
dell’Inquisizione, i Moriscos e gli ebrei. Crisi economica a causa
dell’esclusione di ebrei e arabi (detentori del commercio, dell’industria
e delle colture specializzate), del processo inflazionistico e dell’importazione
di metalli preziosi. Rifeudalizzazione. Controllo diretto sulle colonie,
dove si avvia parte della picola nobiltà, gli hidalgos. Cade
la prospettiva di una riaffermazione del cattolicesimo nell’intera
Europa. Declina la potenza marittima spagnola, sostituita da quella
inglese.
1559 Pace ci Caveau-Cambrésis:
sancisce la “preponderanza spagnola”
1610 Espulsione dei Moriscos,
“che costituivano il nerbo dell’economia commerciale spagnola”.
Rapresenta il colpo di grazia dell’economia.
1759-1788 Dispotismo illuminato
di Carlo III, contro lo strapotere del clero, anche con l’espulsione
dei Gesuiti nel 1767, e per un rilancio economico, anche con la riorganizzazione
dell’amministrazione dello stato e con l’imposizione ai
nobili, nel 1773, di attendere ad attività produttive.
SPAGNA
CONTEMPORANEA
1808-1813 INSURREZIONE
NAZIONALE SPAGNOLA CONTRO NAPOLEONE
1808
Febbraio – Murat
guida un corpo di spedizione verso Madrid per proteggere le coste dagli
inglesi
2 maggio – Il popolo
di Madrid insorge contro i francesi, che reprimono con durezza la rivolta
5 maggio – Napoleone,
con l’ocasione dell’abdicazione di re Carlo IV a favore
del figlio Ferdinando VII, causata dala rivolta di Aranjuez contro il
favorito della regina, il filofrancese Godoy, costringe i regnanti a
cadere i diritti della corona a suo fratello Giuseppe Bonaparte.
In opposizione al re Bonaparte si costituiscono i governi popolari di
Oviedo e Cartagena e si sollevano le Asturie e l’Andalusia. A
Siviglia si insedia un governo provvisorio favorevole a re Ferdinando
VII.
Luglio – Giuseppe
Bonaparte è costretto a fuggire con la capitolazione del reggimento
francese di Bailén. Napoleone occupa Madrid e Saragozza, con
un esercito continuamente contrastato da una guerriglia alimentata da
nobiltà e clero.
1812
18 marzo – Costituzione di Cadice, promulgata nella città
cinta d’assedio su ispirazione della Costituzione francese del
1791: il potere legislativo compete alle Cortes, quello esecutivo al
re e a sette ministri
1812 I Francesi, già
impegnati nella campagna di Russia, vengono cacciati da Madrid dagli
Inglesi del duce di Wellington.
1813 Wellington occupa
Tolosa e caccia i Francesi da tutto il territorio spagnolo
1813
Dicembre – con il
trattato di Valencay Ferdinando VII riacquisisce la corona. Il re abroga
la Costituzione liberale di Cadice
1820 Una rivolta ottiene
che il re Ferdinando VII ristabilisca la Costituzione liberale di Cadice
del 1812.
1823 Battaglia del Trocadero
e caduta di Madrid, occupata dai Francesi che, per incarico della Santa
Alleanza, destituiscono il governo liberale e ristabiliscono la monarchia
assoluta.
1823-1833 Regime reazionario
definito “ignominioso decennio”
1834-1839 I guerra carlista.
Guerra civile scatenata dai seguaci del pretendente al trono Don Carlos,
fratello del re Ferdinando VII di Borbone morto nel 1833. a Ferdinando
era succeduta Isabella II attraverso la reggenza della madre Maria Cristina.
Con Don Carlos (carlisti) l’aristocrazia assolutista, con Maria
Cristina i liberali, che vincono nel 1839.
1843 Dichiarata maggiorenne,
inizia il regno di Isabella II. Numerosi pronunciamientos militari e
sommosse popolari.
1847-1849 II guerra carlista.
La destra carlista si oppone ai democratico-repubblicani.
1862 Il trattato di Tetuàn
sancisce la vittoria contro il Marocco.
1868 Rivolta dei generali
Serrano e Prim, che sostengono Leopoldo di Hohenzollern.
Abdicazione della regina Isabella II.
1872-1876 III guerra carlista,
contro Amedeo di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele II, proclamato
re.
1873 Prim muore, Amedeo
abdica. Proclamazione della Prima Repubblica.
1874 Colpo di Stato militare
di Martìnez Campo che restaura la monarchia dei Borboni, al trono
Alfonso XII.
1876 Nuova Costituzione
promulgata dal re Alfonso XII.
1879 Costituito il partito
socialista obrero español (Psoe dal 1888).
1886 Al trono Alfonso
XIII, ma con reggenza della madre Maria Cristina d’Austria fino
al 1902.
1897 Uccisione, in un
attentato politico, del primo ministro Cánovas del Castello.
1898 Guerra ispano-americana.
1900 L’1% dei proprietari
fondiari possiede il 42% delle terre
1900
1 maggio Agitazioni operaie in tutta la Spagna.
1909
26 luglio Inizia una rivolta
operaia anarchica a Barcellona.
1910 Costituita la Confederación
Nacional de Trabajo (cnt) anarchica
1912
12 novembre Uccisione
del primo ministro Canalejas.
1921
8 marzo Uccisione del
primo ministro Eduardo Dato.
1923
13 settembre Colpo di
Stato del governatore generale della Catalogna generale Miguel Primo
de Rivera, occasionato dalla sollevazione separatista catalana. Con
l’appoggio del re Alfonso XIII, sospensione della Costituzione
del 1876, scioglimento delle Cortes, istituzione di un direttorio composto
di otto generali e un ammiraglio, proclamazione della legge marziale,
occupazione di Barcellona, violenta repressione della sinistra.
1925
2 dicembre Sostituzione
del direttorio militare con un esecutivo civile presieduto da Primo
de Rivera.
1929
7 gennaio Riforma agraria,
che fallisce.
1930
28 gennaio Il dittatore
Primo de Rivera si deve dimettere in seguito al clima di protesta contro
il regime diffuso nel paese.
1931
12 aprile Elezioni amministrative,
vittoria di repubblicani e socialisti, alleatisi in chiave antimonarchica
col patto di San Sebastiano dell’anno precedente.
14 aprile Formazione
del governo provvisorio repubblicano di Niceto Alcalà Zamora,
che proclama la Seconda Repubblica. Il re Alfonso XIII deve abbandonare
il paese.
28 giugno Elezioni delle
Cortes costituenti, nelle quali è confermata la vittoria dei
socialisti.
Governo di Manuel Azaña Díaz con il dicastero del lavoro
affidato al socialista Largo Caballero.
2 agosto Lo statuto autonomo della Catalogna
è approvato con il 98% dei consensi.
9 ottobre Dimmissioni di Alcalá
Zamora che viene sostituito a capo del governo da Azaña.
9 dicembre Nuova Costituzione
democratica ispirata a quella tedesca di Weimar. Prevede, in un sistema
parlamentare monocamerale con suffragio universale (voto alle donne),
la separazione tra Stato e Chiesa e l’autonomia per Catalogna
e Paesi Baschi.
10 dicembre Alcalá Zamora è
eletto primo presidente della Seconda Repubblica.
1932
8 gennaio Insurrezioni anarchiche diffuse.
23 gennaio Decreto ministeriale che scioglie
la Compagnia di Gesù. Legge sul divorzio.
6 maggio Rifiuto del testo di Statuto autonomo
catalano votato nel 1931.
10 agosto Tentativo, fallito, di colpo
di stato del generale Sanjurjo
9 settembre Approvazione della legge di
riforma agraria con lo scopo di avviare la ripartizione del grande latifondo.
Approvazione dello Statuto autonomo della Catalogna.
18 novembre Elezioni del parlamento della
Catalogna, nelle quali ottiene la maggioranza la Esquerra Republicana
de Catalunya.
6 dicembre Macià è eletto
presidente della Generalitat catalana.
1933
12 gennaio Insurrezioni anarchiche.
28 febbraio Costituita la Confederación
española de derechas autónomas (Ceda), dalla fusione di
Acción popular e altri partiti di destra e di ispirazione cattolica.
E’ guidata da José Maria Gil Robles.
25 aprile Elezioni municipali. Aumentano
i consensi alle destre.
17 aprile Varo della legislazione anticlericale.
4 settembre Elezioni dei membri dei tribunali
costituzionali. Il governo è sconfitto.
12 settembre Il radicale Alejandro Lerroux
presiede il governo dopo le dimissioni di Azaña.
9 ottobre Il governo, presieduto dal repubblicano
Martìnez Barrio, scioglie le Cortes e convoca le elezioni.
20 ottobre Varo della legge per il suffragio
universale.
29 ottobre José Antonio Primo de
Rivera, figlio del dittatore, fonda la Falange española, di ispirazione
fascista.
19 novembre Elezioni, alle quali per la
prima volta votano le donne. Vittoria elettorale delle destre, raccolte
da Gil Robles nella Ceda, e dei radicali. Gli anarchici promuovono l’astensione
del voto che raggiunge il 32%. Si forma il governo presieduto dal radicale
Alejandro Lerroux.
1934
11 aprile La Generalitat catalana vara la legge di riforma agraria.
25 aprile Governo Samper.
12 giugno Riconosciuta incostituzionale
la riforma agraria catalana dell’11 aprile, si apre una grave
crisi tra il governo centrale e la Catalogna.
1 ottobre Dimissioni di Samper e formazione
di un nuovo governo Lerroux con tre ministri della destra.
5 ottobre La Uhp (Unión de hermanos
proletarios), con Ugt e Cnt proclama lo sciopero generale che assume
caratteri insurrezionali dal giorno seguente. Nelle Asturie seguono
13 giorni di clima rivoluzionario. Viene proclamato lo stato di guerra.
I morti saranno 1300.
6 ottobre Rivolta della Catalogna e proclamazione
dello Stato catalano nell’ambito della Repubblica federale spagnola.
La rivolta ha termina il giorno seguente.
18 ottobre Al generale Francisco Franco
è affidata la repressione militare nelle Asturie.
1935
2 gennaio Sospensione a tempo indefinito dello Statuto autonomo
della Catalogna
1 aprile In un clima di tensione viene
proclamato lo stato di guerra che si protrarrà per tutto il mese,
a Barcellona sino a settembre.
30 aprile Nuovo governo Lerroux, insediato
nel tentativo di far fronte alla grave crisi economica, del quale fanno
parte cinque ministri della Ceda con lo stesso Gil Robles al dicastero
della guerra.
29 ottobre Dimissioni di Lerroux, governo
di Chapaprieta.
14 dicembre Formazione del governo di Portela
Valladares.
16 dicembre Annuncio della nascita del
Frente popular, coalizione elettorale di sinistra.
1936
3 gennaio Il presidente Alcali Zamora, dopo diversi vani tentativi
nei mesi precedenti, scioglie le Cortes e indice le elezioni.
15 gennaio Formalizzazione del patto e
stesura della piattaforma elettorale del Frente popular.
16 febbraio Vittoria elettorale del Frente
popular (repubblicani, socialisti, comunisti, anarchici), che ottiene
278 deputati contro i 134 delle destre.
19 febbraio Formazione del governo presieduto
da Manuel Azaña. Amnistia per tutti i detenuti politici (30000).
26 febbraio Ristabilito il governo della
Generalitat e il parlamento della Catalogna.
15 marzo La Falange española è
posta fuori legge per attività paramilitare e coinvolgimento
in attentati.
7 aprile Alcalá Zamora, presidente
della Repubblica, è destituito.
17 aprile La Cnt proclama lo sciopero generale
a Madrid.
11 maggio Manuel Azaña (repubblicano)
è eletto nuovo presidente della Repubblica.
12 maggio Formazione del governo di Casares
Quiroga.
13 luglio Omicidio di Calvo Sotelo, monarchico,
in risposta all’uccisione, avvenuta il giorno precedente, del
tenente Castello, socialista.
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GUERRA CIVILE
SPAGNOLA
1936. Prima fase della guerra.
Diffuse aspirazioni rivoluzionarie e forme
di gestione diretta del potere si liberano dalla resistenza contro i
generali ribelli, che sono sostenuti in politica dai monarchici, cattolici,
falangisti; nella società da alta finanza, latifondisti, Chiesa;
all’estero da Italia, Germania, Portogallo. Crescente difficoltà
di connettere governo centrale e centri di autogoverno locale. Si formano
le Brigate internazionali. Con l’aggravarsi della situazione bellica,
in novembre Largo Caballero chiama al governo quattro ministri anarchici.
1936
17 luglio Le guarnigioni dell’esercito di Melilla, Tetuán
ed altre di stanza in Africa si sollevano.
18 luglio Si ribellano anche i generali
Mola a Pamplona, Queipo de Llano a Siviglia, Saliquet a Valladolid,
Goded alle Baleari, Cabanellas a Saragozza. Si dimette il governo di
Casares Quiroga. Martìnez Barrio è nominato presidente.
19 luglio Il generale Francisco Franco
si trasferisce dalle Canarie in Marocco e assume il comando dell’Esercito
d’Africa.
I ribelli si impongono a Pamplona, Burgos, Segovia, Avila, Càceres,
Zamora, León.
20 luglio Il generale Sanjurjo, nel ricongiungersi
ai militari ribelli, muore in un incidente aereo. Formazione del governo
José Giral.
Franco invia rappresentanti in Italia e Germania per chiedere sostegno.
I ribelli si impongono a Salamanca, Huesca, La Coruña, Lugo,
Pontevedra, sono sconfitti a Barcellona e a Madrid. A difesa della Repubblica
sono distribuite armi ai cittadini.
21 luglio La Generalitat catalana costituisce
a Barcellona la Central de Milicias Antifascistas.
22 luglio Il capitano nazionalista Moscardó
si asserraglia nell’Alcázar di Toledo con mille uomini.
23 luglio Quattro partiti catalani, socialisti
e comunisti, si fondano e danno vita al Psuc (Partido unificado socialista
de Cataluña).
24 luglio Si costituisce a Burgos la Junta
de Defensa Nacional presieduta da Cabanellas.
Mussolini e Hitler concordano di sostenere i nazionalisti.
La Colonna Durruti si dirige da Barcellona verso Aragón.
25 luglio La Chiesa spagnola si schiera
con la sollevazione militare, definita cruzada.
27 luglio Il generale Queipo de Llano assume
il controllo di Siviglia.
28 luglio Le aviazioni italiana e tedesca
stabiliscono un ponte aereo tra il Marocco e Siviglia, consentendo alle
truppe nazionaliste di lanciare un’offensiva in direzione della
Spagna settentrionale.
29 luglio Atterraggio di fortuna nel territorio
del Marocco francese di due aerei da guerra italiani di scorta alle
navi che traghettano le truppe di Franco in Spagna. Diviene impossibile
non prendere atto dell’intervento dell’Italia.
2 agosto La Francia si fa promotrice del
“non-intervento” al quale aderiscono 28 nazioni, tra le
quali l’Inghilterra il 4 e l’Urss il 6 agosto, e, solo formalmente,
Italia e Germania.
3 agosto Franco è nominato membro
della Junta de Defensa Nacional.
5 agosto Ponte aereo organizzato da Franco.
30 aerei italiani e tedeschi collegano Tetuán a Siviglia.
9 agosto Il comitato per il “non-intervento”
si riunisce a Londra. I lavori sono ostacolati dai rappresentanti italiano
e tedesco.
12 agosto Fucilazione del generale ribelle
Goded.
14 agosto A Badajoz si congiungono le due
aree controllate dai nazionalisti, quella settentrionale e quella meridionale.
18 agosto Fucilazione del poeta Federico
Garcìa Lorca, da parte dei nazionalisti di Granada.
26 agosto Creazione dei tribunali popolari
nella zona repubblicana.
27 agosto Avviene su Madrid il primo bombardamento
pesante ad opera dei nazionalisti con aerei tedeschi.
3 settembre I nazionalisti occupano Talavera.
4 settembre Governo di Francisco Largo
Caballero, di coalizione tra comunisti, socialisti e repubblicani.
27 settembre I nazionalisti di Varala entrano
a Toledo e sciolgono l’assedio all’Alcázar, che è
visitato da Franco il giorno seguente.
29 settembre La Junta de Defensa Nacional
nomina Franco capo del governo spagnolo e comandante supremo dell’esercito.
1 ottobre Franco riorganizza l’esercito
nazionale in due tronconi, uno al nord guidato da Mola e uno al sud
guidato da Queipo de Llano.
10 ottobre Decreto che istituisce l’Esercito
popolare.
15 ottobre Largo Caballero è nominato
comandante in capo dell’Esercito popolare.
22 ottobre Il governo approva la formazione
delle Brigate Internazionali.
24 ottobre Costituzione dell’Asse
Roma-Berlino. Tra gli impegni assunti da Italia e Germania, il sostegno
ai nazionalisti in Spagna.
In Catalogna, decreto che collettivizza le fabbriche di oltre 100 dipendenti
e ne stabilisce la gestione operaia.
5 novembre Largo Caballero trasferisce
la capitale da Madrid a Valencia. Largo Caballero muta la composizione
del governo con la nomina di quattro ministri anarchici, due della Cnt,
ai dicasteri dell’Industria e del Commercio, e due della Fai,
alla Giustizia e alla Sanità.
18 novembre L’Italia e la Germania
riconoscono il governo di Franco quale unico e legittimo in Spagna.
8-23 novembre Battaglia per Madrid che
respingerà con successo l’offensiva nazionalista. Combattono
per la prima volta le Brigate internazionali.
20 novembre Buenaventura Durruti, comandante
anarchico accorso con la sua colonna in difesa di Madrid, è ucciso
in circostanze misteriose. José Antonio Primo de Rivera, capo
della Falange, è fucilato nel carcere di Alicante.
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1937. Nella seconda fase
della guerra si combatte la lunga battaglia per Madrid. Si confrontano
le istanze di autogoverno e rivoluzionarie, di ispirazione anarchica
e trotzkista, con le posizioni dei comunisti terzinternazionalisti,
convinti che sia necessario prima vincere la guerra, e rimandare ad
un secondo tempo l’azione rivoluzionaria, ciò anche in
accordo con le politiche sovietiche. Hanno termine le esperienze di
organizzazione autonoma e le collettivizzazioni.
1937
10 gennaio Ordine di evacuazione della
popolazione da Madrid.
17 gennaio Azaña trasferisce a Valencia
la presidenza della Repubblica.
4 febbraio Decreto del ministro della Giustizia
che stabiisce l’uguaglianza dei diritti civili per uomini e donne.
6-15 febbraio Battaglia del Jarama, che
arresta una nuova offensiva nazionalista verso Madrid.
9 febbraio I nazionalisti, con l’appoggio
dell’aviazione italiana, conquistano Malaga.
4 marzo La Repubblica stabilisce il razionamento
generale. La razione massima di pane è 250 grammi per persona.
8 marzo Battaglia di Guadalajara. Le truppe
italiane fasciste sono sconfitte.
18 marzo Brihuega è riconquistata
da repubblicani. La battaglia è descritta dal corrispondente
Hemingway il 29 marzo.
31 marzo Mola guida l’offensiva nazionalista
contro i Paesi Baschi.
19 aprile Franco decreta l’unificazione
della Falange e dei carlisti con i resti della Ceda, il raggruppamento
delle destre di Gil Robles, e Renovación española, i monarchici
alfonsini.
24 aprile Il saluto fascista diviene obbligatorio
nelle aree controllate dai nazionalisti.
26 aprile Bombardamento di Guernica.
3-8 maggio A Barcellona si combatte la
guerra civile nella guerra civile, con scontri tra Psuc e Erc (Partido
socialista unificado de Cataluña e Esquerra repubblicana de Catalunya),
e Poum e Cnt (Partido obrero de unificación marxista e Confederación
nacional del trabajo), ovvero, tra comunisti terzinternazionalisti da
una parte e trotzkisti e anarchici dall’altra.
17 maggio Il governo di Largo Caballero,
considerato dai comunisti troppo indulgente verso le istanze rivoluzionarie
e inefficace nella condotta della guerra, è costretto alle dimissioni.
Subentra Juan Negrìn, che esclude gli anarchici.
31 maggio Bombardamento di Almerìa
da parte della flotta tedesca.
3 giugno Il generale Mola muore in un incidente
aereo.
16 giugno Il Poum è dichiarato illegale
e la dirigenza è tratta in arresto.
19 giugno Bilbao è occupata dai
nazionalisti dopo pesanti bombardamenti. Franco la visita il giorno
seguente.
20 giugno Il segretario del disciolto Poum,
Andreu Nin, è sequestrato e ucciso.
23 giugno Italia e Germania lasciano il
comitato del “non-intervento”.
1 luglio Il II Congresso internazionale degli intellettuali è
inaugurato a Valencia.
12 luglio Apertura del padiglione spagnolo
all’esposizione di Parigi, inaugurata il 4 maggio e aperta fino
al 25 novembre.
Luglio La battaglia di Brunete, nei pressi di Madrid, iniziata il 7
luglio, si conclude con la vittoria dei nazionalisti.
16 settembre Discorso di Negrín
alla Società delle Nazioni.
31 ottobre Negrín trasferisce la
sede del governo da Valencia a Barcellona.
29 novembre Il Giappone riconosce ufficialmente
il governo di Franco.
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1937-1938. Terza fase della
guerra.
Il governo Negrín raccoglie in sé
tutta l’autorità repubblicana, non ridimensionata, come
era avvenuto in precedenza, né da governi autonomisti, né
da istanze rivoluzionarie, ed è forte della ormai diffusa convinzione
che il primo obiettivo è vincere la guerra. In questo quadro
si colloca la grande, e inattesa, offensiva repubblicana dell’estate,
rivolta soprattutto a persuadere le democrazie della necessità
di aiutare la Spagna. La dittatura nazionalista si consolida e articola
il proprio apparato dottrinario.
1938
8 gennaio Vittoria repubblicana a Teruel.
30 gennaio Primo governo di Franco a Burgos.
Comprende militari e civili, carlisti, alfonsini e falangisti.
22 febbraio Italia e Germania dichiarano
di accettare l’invito britannico a ritirare i volontari fascisti
dalla Spagna. Teruel è riconquistata dai nazionalisti che lanciano
una offensiva in Aragona.
9 marzo Decreto di Franco che proclama
il Fuero del trabajo, testo che indica le linee di fondo del regime.
18 marzo Barcellona è bombardata
per tre giorni dall’aviazione italiana.
15 aprile Avanzata nazionalista fino al
Mediterraneo, che divide in due parti il territorio repubblicano.
22 aprile I nazionalisti, con la promulgazione
della legge sulla stampa, istituzionalizzano la censura.
4 maggio Il Vaticano riconosce il governo
di Franco.
24 luglio Inizia la battaglia dell’Ebro
con una complessa offensiva repubblicana oltre il fiume.
27 luglio Franco si reca sull’Ebro
per comandare direttamente le forze in campo.
21 ottobre Il governo repubblicano annuncia
il ritiro di trentamila volontari delle Brigate internazionali.
7 novembre Sconfitta repubblicana sull’Ebro.
8 novembre Franco dichiara che non concederà
amnistie politiche e promette aspre pene dopo la conclusione della guerra.
Madrid celebra il secondo anniversario della Resistenza.
15 novembre Azaña e Negrín,
presidente e primo ministro, assistono a Barcellona alla parata delle
Brigate internazionali. L’esercito repubblicano si ritira sull’Ebro.
Si conclude una battaglia che è costata ai repubblicani 60000
morti.
23 dicembre I nazionalisti entrano in Catalogna.
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1938-1939. Quarta fase
della guerra.
La vittoria di Franco sull’Ebro, dopo
oltre tre mesi di battaglia durissima, ha un pesante effetto psicologico
nel fronte repubblicano. Il fronte repubblicano si sfalda e cade prima
la Catalogna, quindi Madrid. Franco, trionfante, conduce una distruzione
sistematica delle opposizioni. Soltanto le pene di morte eseguite sono
valutabili tra le 28000 (secondo il franchista Salas Larrazàbal)
e le 150000 (secondo Tamames) per il periodo tra la fine della guerra
e la fine degli anni Quaranta.
1939
5 gennaio Il governo repubblicano richiama gli ultraquarantacinquenni
e la classe 1922.
15 gennaio I nazionalisti occupano Tarragona.
26 gennaio I nazionalisti entrano in Barcellona.
500000 persone in fuga verso la Francia.
1 febbraio Ultima convocazione delle Cortes
nel castello di Figueras.
6 febbraio Azaña, Negrín
e Companys si rifugiano in Francia.
9 febbraio Franco promulga la “Legge
delle responsabilità politiche”.
10 febbraio Con l’occupazione da
parte delle truppe nazionaliste di tutti i valichi di frontiera per
la Francia, si conclude la campagna di Catalogna. Entro questa data
riescono a rifugiarsi in Francia 400000 persone.
21 febbraio Grande parata militare nazionalista
a Barcellona.
26 febbraio Azaña presenta le sue
dimissioni da presidente della Repubblica a Diego Martinez Barrio, presidente
delle Cortes.
27 febbraio Inghilterra e Francia riconoscono
il governo di Franco.
1 marzo Diviene presidente della Repubblica
Martinez Barrio.
5 marzo Il colonnello Sigismundo Casado,
comandante dell’esercito del Centro, si oppone all’autorità
di Negrín e forma un Consejo de defensa che presiede Miaja. Le
truppe controllate da Casado si scontrano con quelle comandate da comunisti
a Madrid, a Valencia e a Cartagena.
7 marzo Casado e Miaja formulano proposte
di resa a Franco che le respinge.
28 marzo I nazionalisti entrano a Madrid.
30 marzo Una grande quantità di
profughi tentano di raggiungere le sponde del Mediterraneo nella speranza
di un imbarco.
31 marzo Sono occupate le ultime città
repubblicane: Valencia, Almeria, Murcia e Cartagena.
1 aprile Franco proclama la fine della
guerra.
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FRANCHISMO
Il regime franchista è fondato su uno stato confessionale autoritario
e corporativo a sindacato unico, sostenuto dalla Chiesa cattolica, dall’esercito
e dalla ristretta cerchia delle famiglie che detengono il potere economico
nel paese. Dopo una lunga stagione di isolazionismo e di arretratezza,
protrattasi negli anni Quaranta e Cinquanta, nel decennio successivo,
per impulso anche di aiuti statunitensi e di pressioni interne, e con
l’appoggio delle risorse e dei tecnocrati dell’Opus Dei
e di capitali stranieri finalmente ammessi, si ha un certo sviluppo
economico. Negli stessi anni Sessanta, riprende forza l’opposizione
al regime, duramente repressa. La dittatura tenta di dare continuità
al regime ristabilendo la monarchia.
1939
2 aprile Gli USA riconoscono il governo di Franco.
7 aprile La Spagna del dittatore Franco
aderisce al patto anti-Comintern.
16 aprile Radiomessaggio pontificio che
definisce i franchismi trionfanti “baluardo inespugnabile della
fede cattolica”.
4 maggio La Spagna esce dalla Società
delle Nazioni.
14 maggio Inizia un razionamento alimentare
che si protrae fino al 1952.
19 maggio Parata della vittoria, a Madrid,
presieduta da Franco, alla quale partecipano le truppe italiane, che
aprono la sfilata e la Legione Condor tedesca, che la chiude.
1940
15 ottobre L’ex presidente della Generalitat catalana Companys
è arrestato dalla Gestapo a Parigi. Consegnato al regime di Franco
viene fucilato.
1941
5 luglio La divisione Azul viene inviata
in Russia per partecipare alla campagna contro l’Unione Sovietica.
1942
3 ottobre La Spagna si proclama paese neutrale.
1945
1 agosto Si costituisce in Messico un governo repubblicano in
esilio presieduto da Giral.
1946
9 febbraio L’assemblea generale dell’ONU condanna
la Spagna e non ne accetta l’adesione.
12 dicembre L’ONU invita al ritiro
delle ambasciate da Madrid.
1947
1 aprile La “Legge di Successione” definisce la Spagna
un regno.
6 luglio Referendum a favore della monarchia
con l’82% dei consensi.
1950
4 novembre L’Onu abolisce la condanna della Spagna e ne
ammette l’ingresso nelle organizzazioni internazionali. E’
ammessa all’ONU nel 1955.
1953
26 settembre Accordo in materia militare ed economica tra USA
e Spagna di Franco, fino ad ora politicamente isolata. Basi militari
statunitensi sul territorio spagnolo in cambio di aiuti economici.
1962
Dal 1962 manifestazioni studentesche contro la rigidità del regime,
proteste dei lavoratori soprattutto nelle Asturie e a Barcellona. La
rivendicazione prima è la richiesta di partecipazione popolare
al grande sviluppo economico nei termini di un miglioramento delle condizioni
di vita
1969
Luglio Juan Carlos di Borbone è nominato successore di
Franco e futuro re. Dal 1971 sarà anche luogotenente di Franco.
1970
Fine della Falange, rinominata Movimento Nacional.
1973
20 dicembre Uccisione in un attentato dell’Eta di Carcero
Blanco, dal 6 giugno primo ministro di Franco.
1974
Gennaio Nominato primo ministro Arias Navarro, che vara nuove
leggi contro il terrorismo.
1975
20 novembre Morte del dittatore Franco. Ripristinata la monarchia,
re Juan Carlos di Borbone.
1976
Gennaio Termine del dominio della Spagna sul Sahara spagnolo
in seguito ad un accordo con Marocco e Mauritania.
Giugno Trattato con gli Usa in materia di difesa che disegna un inserimento
di fatto della Spagna nella Nato.
1977
Aprile Viene sancita la libertà
di associazione sindacale e di ricostituzione del partito comunista,
viene sciolto il Movimento Nacional.
15 giugno Prime elezioni democratiche dopo
la dittatura franchista. Vittoria dell’Unione del Centro Democratico,
che ottiene la maggioranza relativa, del primo ministro Adolfo Suàrez,
buon risultato dei socialisti (Felipe Gonzales), sconfitta dei comunisti.
Ottobre Ripristino dell’autonomia
catalana.
1978
Febbraio Definizione di una “pre-autonomia”
per i Paesi Baschi.
Dicembre Approvazione della Nuova Costituzione
democratica da parte di un referendum popolare.
1979
Marzo Elezioni politiche che confermano
l’assetto politico delle Cortes . Presiede il governo Suàrez.
Aprile Elezioni amministrative, nelle quali
si manifesta una consistente crescita dei consensi delle sinistre.
Ottobre Due referendum popolari approvano
l’autonomia della Catalogna e dei Paesi Baschi.
1980
Febbraio Referendum popolare che non approva l’autonomia
dell’Andalusia.
Dicembre Referendum popolare che approva
l’autonomia della Galizia.
1981
Febbraio Tentativo del colpo di Stato militare del colonnello
A. Tejero, fallito anche per la fedeltà della monarchia alle
istituzioni democratiche. Governo di Leopoldo Carlo Sotelo che subentra
al dimissionario Suàrez.
1982
Maggio La Spagna aderisce formalmente alla
Nato.
Novembre Vittoria elettorale del Psoe.
Dicembre Governo di Felipe Gonzales (socialista).
1985
Giugno La Spagna entra a far parte della Cee.
1986
1 gennaio La Spagna entra formalmente nella Cee.
Giugno Elezioni politiche, il Psoe si conferma forza di maggioranza
assoluta alle Cortes.
1988
Dicembre Rinnovo del trattato bilaterale
di difesa con gli USA.
1989
Settembre Scioglimento anticipato delle
Cortes.
1991
30 ottobre Si tiene a Madrid la Conferenza
per la pace in Medio Oriente. Dopo la conclusione della Guerra del Golfo,
riunisce per la prima volta Israele, i paesi arabi e rappresentanti
degli Arabo-palestinesi.
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