La foto di Antonio Becherini
è tratta dal Fascicolo personale nel casellario politico
centrale
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BECHERINI ANTONIO
Nato il 4 giugno 1902 a Massa Marittima (GR) da Paolo
e Bernardini Romanina. Alto 1.60, di corporatura snella, occhi castani
e colorito bruno, è affetto da epilessia. Frequenta le elementari,
fino alla terza classe. Residente a S. Quirico di Vernio, in provincia
di Firenze, è attivo militante comunista, iscritto alla locale
sezione del PCI. Espatria in Francia nell'ottobre 1924 stabilendosi
a Lyon, dove lavora come aiutante meccanico e continua l'attività
politica, prendendo parte alle riunioni degli antifascisti e dando ospitalità
nella propria stanza a noti elementi comunisti. Nel
1936 combattente nelle formazioni antifranchiste in Spagna, nella Centuria
Gastone Sozzi prima, rimane nella Brigata Libertad in seguito. Combatte
a Pelahustán, Cenicientos e Chapineria. Ferito in combattimento,
è ricoverato il 25 dicembre 1936 nell'ospedale militare di Pedralbes
a Barcellona. Rientra in Francia in data imprecisata. Iscritto in Rubrica
di frontiera e nel Bollettino delle ricerche, Supplemento sovversivi,
nel febbraio 1938 per il provvedimento di arresto. Nel marzo 1938, in
occasione del viaggio del Führer in Italia, la Questura di Grosseto
richiede ai comuni della provincia l’aggiornamento dello schedario
dei sovversivi e la stazione dei Carabinieri di Massa Marittima riferisce
su Becherini che non avrebbe parenti a Massa Marittima, sarebbe coniugato
a Piombino con Messalina Denni e sarebbe emigrato in data imprecisata.
Nell'aprile 1938 risulta risiedere a Villeurbanne (Lyon) dove svolge
ancora propaganda in favore delle milizie rosse spagnole; nell'aprile
1939 risulterebbe sempre in Francia, ma nel dipartimento di Bouche du
Rhône. Al rimpatrio in Italia, il 15 dicembre 1940, viene arrestato
a Bardonecchia. Nel 1940 dichiara alla Commissione provinciale per il
confino di Firenze di essere stato espulso dalla Spagna nell'agosto
del 1937 per aver rifiutato di arruolarsi nella Brigata Garibaldi. Il
28 febbraio 1941 è condannato a cinque anni di confino a Ventotene.
Prosciolto condizionalmente il 18 marzo 1943 per motivi di salute. Ha
in seguito partecipato alla Resistenza.
Fonti:
ACS CPC
ASGr Fondo
Questura
Antifascisti
nel Casellario Politico Centrale, a cura di Adriano Dal Pont, ANPPIA,
Roma, 1988-1995.
Basi Duccio,
La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile
di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non
pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di
Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994.
Bucci
Fausto, Carolini Simonetta, Gregori Claudio, Piermaria Gianfranco, "il
Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti
livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009
Calandrone
Giacomo, La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974.
Dal Pont
Adriano, Cardini Simonetta, L’Italia al confino 1926-1943,
ANPPIA, La Pietra, 1983.
La Spagna
nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare,
a cura di Giovanni Pesce, AICVAS, Milano, 1996.
Lopez Alvaro,
Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai compi di sterminio,
Quaderno Aicvas n. 3, Roma, 1983.
Lopez Alvaro,
La centuria Gastone Sozzi, Quaderno Aicvas n. 4, Roma, 1984.
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