CIVININI LUIGIA in PACCIARDI detta GIGINA

 

Nata il 7 aprile 1899 a Grosseto (GR) da Giuseppe e Anita Cerpi, che gestiscono in città l'albergo “Stella d'Italia”. Descritta come 1.70, corporatura minuta, viso ovale, capelli castani, occhi cerulei, abbigliamento elegante, portamento signorile. Frequenta le scuole “complementari” di Grosseto (insieme a Randolfo Pacciardi) e ottiene il diploma magistrale e il titolo di insegnante di pianoforte. Sposa Randolfo Pacciardi e nel 1922 si trasferisce col marito a Roma. Nel 1926, in seguito all'espatrio di Pacciardi, torna a Grosseto e cerca di ottenere il permesso all'espatrio in Svizzera (per ricongiungersi col marito). Seppur sottoposta a sorveglianza, il 1° agosto 1927 raggiunge Milano e quindi clandestinamente passa in Svizzera, a Lugano. Informato della fuga da Grosseto, il 3 agosto 1927 il capo della polizia di Grosseto telegrafa alle Prefetture richiedendo attenta vigilanza “per rintraccio e perquisizione” e invia al Ministero dell'Interno una foto della Civinini; il questore di Grosseto ne chiede l’iscrizione nel Bollettino delle ricerche, mentre la sua foto è trasmessa alla Scuola superiore di Polizia per la riproduzione in ben 140 copie. Ancora il 29 novembre 1929, il Ministero dell'Interno ricorda ai prefetti che qualora rientrasse nel regno dovrà essere fermata perché colpevole di espatrio clandestino. Quando, nel 1932, Pacciardi è espulso dalla Svizzera, la moglie lo segue, trasferendosi nella cittadina francese di Mulhouse. Raggiunge la Spagna con Pacciardi nel novembre 1936, ma rientra in Francia già nell'estate del 1937, stabilendosi nuovamente a Mulhouse. Con notevole ritardo, il 31 luglio 1937 il Ministero dell'Interno informa il prefetto di Grosseto dell'arrivo di Luigia in Spagna e chiede la modifica dell'iscrizione alla Rubrica di frontiera per il provvedimento di arresto (la risposta positiva del prefetto di Grosseto è del 2 agosto 1937). Il 5 settembre 1937 la Questura di Grosseto ne chiede l'iscrizione nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto e il 23 ottobre 1937 procede alla schedatura, segnalando che la Civinini condivide le idee repubblicane del marito. Nel frattempo, nel febbraio 1938, Luigia accompagna il marito nel viaggio negli Stati Uniti; di nuovo in Francia nel giugno 1938, per qualche tempo alloggia a Parigi (presso la famiglia Campologhi), quindi nel maggio 1940 si trasferisce a Marsiglia e in seguito a Orano, in Tunisia. Dopo un viaggio travagliato su un piroscafo portoghese, raggiunge gli Stati Uniti nel 1941. Nella seconda metà del 1944 è di nuovo in Italia.

 

 

Fonti:
ACS CPC
ACS Min. Int. PS
Bucci Fausto et alii, Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000.
Capitini Maccabruni Nicla, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985.