TOSI MUZIO Giuseppe Bixio

 

Nato il 19 luglio 1903 a Massa Marittima (GR) da Atto, operaio, e Artemisia Pedani, casalinga di Radicondoli. Descritto come 1.81, corporatura esile, fronte alta, capelli castani lisci. Nel 1907 la famiglia Tosi si trasferisce a Piombino (dove il padre si lega agli anarco-sindacalisti della Camera del Lavoro). Assunto il 4 agosto 1917 in qualità di operaio negli altiforni piombinesi, Tosi vi lavora fino al 26 ottobre 1919. Nel 1924 la famiglia Tosi si sposta a Torino, dove nel 1930 Tosi aderisce al gruppo anarchico della “Barriera di Milano” (insieme al fratello Vindice). Tramite l'altro gruppo libertario che opera a Torino, quello della “Barriera di Nizza”, il gruppo mantiene contatti con il Circolo Sacco e Vanzetti di Lyon e con i compagni emigrati (fra cui Socrate Franchi). Scoperta la sua attività antifascista, Tosi è però arrestato il 10 febbraio 1931 e, assegnato al confino per 2 anni, viene tradotto a Ponza il 10 luglio 1931; in seguito alle sue proteste, è rinchiuso a Poggioreale e condannato il 31 ottobre 1931 a 4 mesi di carcere. Ricondotto a Ponza il 4 gennaio 1932, il 1° agosto è nuovamente arrestato per violazione degli obblighi del confino. Il 13 novembre, tuttavia, Serni beneficia dell’“amnistia del decennale” e torna a Torino. Nel 1934 accompagna l’anarchica Maria Bibbi ad Avenza. Alla fine dell’aprile 1937, valica le Alpi a piedi, emigrando clandestinamente in Francia, e prosegue fino a Barcellona dove si stabilisce (sposa Adela, una militante della CNT). Arruolato in una non specificata formazione antifranchista, a Barcellona dirige la sezione italiana della CNT e collabora a “Guerra di classe”. Informata dell'espatrio nel maggio 1937, la Questura di Torino sollecita l'iscrizione del Tosi nel Bollettino delle ricerche come anarchico da schedare (Supplemento dei sovversivi, scheda n.0901). Seguono informazioni errate delle spie fasciste che ne segnalano prima l'imbarco da Marsiglia nel mese di maggio poi la presunta presenza sulla nave “Ciutad de Barcelona” affondata dai sommergibili fascisti il 29 maggio 1937 (è il console di Marsiglia a informarne l'ambasciata di Parigi, precisando che tutti i volontari antifascisti che si trovavano a bordo sono morti). Tosi, invece, resta in Spagna fino al1938, quindi si trasferisce a Marsiglia dove apre un’attività commerciale insieme alla moglie Adela. E’ arrestato il 27 aprile 1938 e rinchiuso ad Argeles, dove aderisce al gruppo anarchico “Libertà o morte”. Evaso, collabora con i partigiani francesi della zona di Tolosa fino alla liberazione, quindi nel 1946 rientra a Torino dove partecipa alle lotte operaie del dopoguerra. Muore a Torino il 13 settembre 1990.

 

 

Fonti:
ACS Confinati politici
ACS CPC
Aicvas
ASGr Fondo Questura

AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004
ISRT Fondo Anpi
Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Adriano Dal Pont, ANPPIA, Roma, 1988-1995.
Basi Duccio, La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994.
Bucci Fausto et alii, Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000.
Calandrone Giacomo, La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974.
Capitini Maccabruni Nicla, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985.

Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, documentazione curata dall'Amministrazione comunale di Piombino, consulenza storica e direzione delle ricerche di Tognarini I., Piombino : Coop. La proletaria, 1974