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Nome del volontario: |
MARIOTTI LIBERO GIUSEPPE |
Nome di battaglia: |
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Luogo di nascita: |
Pietrasanta (Lucca) |
Appartenenza politica: |
Anarchico/comunista |
Battaglione/Brigata: |
Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") |
Campo di internamento: |
Gurs, Vernet |
Professione: |
Marmista |
Biografia: |
Nato a Pietrasanta LU il 15/7/1911 da Alfredo e Annita Dazzi. Espatria in Francia nel 1932, quindi per motivi di lavoro si sposta in Algeria dove rimane fino al 1936 (secondo altra fonte in Belgio nel 1933), iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna nella Colonna italiana e combatte a Monte Pelato. E' arrestato a Barcellona durante i fatti del maggio 1937 (insieme con Ermanno Neri e Dante Armanetti) e viene condannato a 14 mesi di prigione, rinchiuso nel carcere di Gerona. Evade nel gennaio 1939. Rientrato in Francia il 1/2/1939, si sposta in Belgio; torna in Francia il 15/5/1940 come rifugiato con un convoglio di internati, resta quattro giorni a Bergerac (Dordogne), un mese a Angouleme (Charente), poi a Montauban (Tarn et Garonne).Internato in Francia nel 1939-41 a Gurs secondo altre fonti. Arriva al Vernet da Caylus (Tarn et Garonne) il 22 agosto 1940, a causa di una duplice condanna (a due mesi di prigione per porto d'arma proibita per fatti avvenuti a Bruxelles e a due mesi per falsi documenti).Internato nel settore A, già condannati per delitti comuni, baracca 12 (il 21/5/1941 risulta nel quartiere A baracca 15, prima è stato anche nella baracca 10). Nel campo è conosciuto come comunista ed estremista (nel maggio 1941 il Prefetto dell'Ariege lo segnala in merito a un presunto attentato contro il Capo del Campo organizzato da due anarchici, perché sarebbe stato in contatto epistolare coi responsabili), ma la sua condotta è buona ed è impiegato come muratore nella costruzione dei nuovi edifici. Inizialmente si rifiuta di rientrare in Italia, poi ammalato gravemente, fa domanda di rimpatrio o di assegnazione in Germania come lavoratore. Consegnato alle autorità italiane il 23/9/1941, quando, arrestato alla frontiera, è confinato per 5 anni a Ventotene, Renicci-Anghiari. Evaso nel settembre 1943 o liberato nell'agosto, torna a Pietrasanta dove cerca di costituire una formazione partigiana. Scoperto e catturato, viene destinato a un campo di lavoro in Germania ma è liberato a Piacenza per uno scambio di prigionieri. Muore a Roma il 25/3/1985. |
Note: |
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Fonti: |
Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno Aicvas n. 5, Roma, 1985 // Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 // ACS Min. Int. PS // Aicvas // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // ACS CPC// La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 // Archive départemental de l'Ariège // AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 |
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