Nome del volontario:

GUERRIERI SETTIMIO

Nome di battaglia:
Capozzi
Luogo di nascita:
Piombino (Livorno)
Appartenenza politica:
Anarchico
Battaglione/Brigata:
Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli")
Campo di internamento:
Argeles, Gurs, S. Cyprien
Professione:
Operaio
Biografia:
Nato il 22 o il 24/4/1905 a Piombino LI da Antonio e Pia Vagelli. Di famiglia poverissima, operaio all'ILVA da giovanissimo, rimane disoccupato nel 1925 ed emigra a Torino dove è assunto alla FIAT ferriere (secondo altre fonti si trasferisce a Torino nel 1922). Giovanissimo aderisce al movimento anarchico ed è membro a Torino dei gruppi anarchici della "Barriera di Nizza" e della "Barriera di Milano". Subisce numerosi licenziamenti e viene arrestato il 10/2/1931 quale propagandista anarchico e per favoreggiamento degli espatri clandestini. Confinato a Ponza per 5 anni, ridotti a 3 in appello. Liberato nel novembre 1932 per amnistia. Si incontra al caffè Valentino di Torino nel 1936 con Antonio Calamassi ed organizza l'espatrio suo e degli anarchici Antonio Calamassi e Dante Armanetti: arrivano clandestinamente il 9/9/1936 in Francia attraverso il passo di Val di Vanzo, quindi con l'aiuto del Comitato antifascista di Chambery (Savoie) raggiungono la Spagna, transitando per Marsiglia, sul piroscafo Ciutad de Barcelona. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle Ricerche. Qui si arruola nella Colonna italiana e combatte a Monte Pelato, Huesca ed Almudevar. Dopo la sconfitta si rifugia in Francia a Brive la Gaillarde (Corrèze) ma è tratto in arresto per misure di PS e internato nell'estate del 1939 a Argeles (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte"). Trasferito a Gurs, è incorporato in una CTE; passa in Belgio e si sposta ad Anversa, ma viene catturato dai tedeschi e riconsegnato ai francesi, quindi imprigionato a S.Cyprien nel 1941. Evade nel 1943 e collabora coi partigiani nella regione di Parigi. Nel dopoguerra torna a Torino dove è riassunto dalla Fiat ed è nella lista libertaria della FIAT ferriere per il consiglio direttivo della FIOM.Rientra poi a Piombino dove muore il 22/1/75.
Note:
A Lopez non risulta internato ad Argeles.
Fonti:
Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 // Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno Aicvas n. 5, Roma, 1985 // ACS CPC // Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000. // Aicvas // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 // AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 // Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Piombino, Coop. La proletaria, 1974