Nome del volontario:

ROSSELLI CARLO

Nome di battaglia:
Luogo di nascita:
Roma
Appartenenza politica:
Socialista
Battaglione/Brigata:
Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), 26° Divisione (120° Brigata mista, 1° battaglione Matteotti)
Campo di internamento:
Professione:
Pubblicista
Biografia:
Nato a Roma il 16/11/1899 da Joe e Pincherle Amelia, appartiene a una agiata famiglia ebrea toscana di tradizione repubblicana. Trasferitosi a Firenze nel 1903 con la madre e i fratelli, visse gran parte della sua giovinezza nella città toscana. Al momento dello scoppio della prima guerra mondiale, abbraccia la posizione interventista e prende parte alle operazioni militari sul fronte italo-austriaco fra gli alpini col grado di sottotenente. Terminata la guerra, rientra a Firenze e consegue dapprima la laurea in scienze politiche e sociali, quindi quella in giurisprudenza. Con l’ascesa del regime fascista, si avvicina al Partito socialista, anche per la notevole influenza esercitata su di lui da Gaetano Salvemini. Fermo oppositore del fascismo, insieme al fratello Nello partecipa attivamente alla lotta clandestina contro il regime di Mussolini, soprattutto attraverso lo strumento della stampa: fonda, con Salvemini ed Ernesto Rossi, il giornale clandestino "Non mollare!" e, con la collaborazione di Pietro Nenni, la rivista "Quarto Stato" in seguito censurata e soppressa dal regime fascista. Organizza, insieme con Ferruccio Parri, l’espatrio di Filippo Turati, quindi è arrestato e condannato al confino a Lipari. Evaso con un gommone, il 27/7/1929, insieme con Francesco Fausto Nitti ed Emilio Lussu, sbarca in Francia a Nizza. Risiede a Parigi e da qui pubblica nel 1930 in francese, Socialisme liberal e da vita al movimento antifascista di Giustizia e Libertà. E' espulso nel dicembre 1931 con provvedimento amministrativo per l'attività antifascista. Allo scoppio della guerra di Spagna, Rosselli è subito attivo nel sostegno alle forze repubblicane, criticando l'immobilismo di Francia e Inghilterra. Arriva in Spagna il 28/7/1936 e partecipa alla creazione della sezione italiana della Colonna Ascaso, la cosiddetta Colonna italiana (detta anche "Rosselli") di cui mantiene il comando dall’agosto 1936 al dicembre dello stesso anno, combatte la sua prima battaglia in Spagna sul fronte di Aragona. In seguito, la nomina a ufficiale del cattolico Ottorino Orlandini oppone Rosselli alla maggioranza anarchica della Colonna e lo porta alle dimissioni dal comando e al tentativo di dar vita a un battaglione intitolato a Matteotti. Ammalato, abbandona il fronte spagnolo alla fine del 1936 e fa ritorno in Francia dove viene raggiunto nel 1937 dal fratello Nello: mentre entrambi sono ospiti di un centro di cura presso Bagnoles-sur-l’Orne (Orne), il 9/6/1936, vengono uccisi da alcuni sicari inviati da Ciano e dallo stesso Mussolini.
Note:
Fonti:
*NOTA BENE*: Limitiamo al minimo la citazione di testi di e su Rosselli, tralasciando la vastissima e ben nota bibliografia esistente La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 // Rosselli, C., Scritti dall'esilio II. Dallo scioglimento della concentrazione antifascista alla guerra di Spagna (1934-1937), a cura di Casucci C., Einaudi, Torino, 1992 // Salvemini G., Carlo e Nello Rosselli, Edizioni di "Giustizia e libertà", Parigi 1938; ora in Scritti vari, a cura di Agosti G., Galante Garrone A., Feltrinelli, Milano, 1978 ("Opere scelte di Gaetano Salvemini", volume VIII, pp.673-718) // Tranfaglia N., Carlo Rosselli dall'interventismo a "Giustizia e Libertà", Laterza, Bari, 1968 // Franzinelli M., Il delitto Rosselli. 9 giugno 1937. Anatomia di un omicidio politico, Mondadori, Milano, 2007 // // Archives Nationales de France (Paris)