Nome del volontario:

SACCENTI DINO

Nome di battaglia:
Luogo di nascita:
Prato (Firenze)
Appartenenza politica:
Comunista
Battaglione/Brigata:
XII Brigata internazionale (Brigata Garibaldi, 1° battaglione, 4° compagnia)
Campo di internamento:
Argeles, S. Cyprien, Gurs, Vernet
Professione:
Magazziniere, bronzista, operaio metallurgico
Biografia:
Nato il 20/6/1901 a Prato FI da Martino e Giovanna Moradei. Ardito del popolo, coinvolto in scontri con fascisti nel 1921-22 a Prato, viene condannato per concorso in omicidio politico di un fascista a 8 anni e 4 mesi di reclusione a Civitavecchia, liberato per amnistia nel novembre 1932 (viene però diffidato e iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze). Si trasferisce a Milano nel dicembre presso la cognata e continua qui l'attività antifascista. A Milano sposa Luigina Garlazzi nel 1932. Nell'ottobre 1933, si stabilisce per un breve periodo a Genova ove è impiegato presso la Delegazione commerciale russa, ma nel dicembre è residente nuovamente a Milano, segretario della Federazione comunista. Espatria nel 1935 in Svizzera a Basilea per sfuggire alle persecuzioni e da lì si sposta in Francia a Parigi e, alla fine del 1936, nel Lussemburgo. In data imprecisata, frequenta la scuola leninista a Mosca. Nel maggio 1938, giunto a Figueras, si arruola nella Brigata Garibaldi (1°battaglione, 4° Compagnia) e da settembre è commissario politico del battaglione. Combatte sull'Ebro e viene ferito in combattimento il 20/9/1938. Ricoverato nell'ospedale di Matarò dal 29/9/1938, ripara in Francia alla fine della guerra nel febbraio 1939 e viene internato ad Argeles (secondo alcune fonti a S. Cyprien). Nel giugno 1939 è trasferito a Gurs dove è segnalato come uno dei principali agitatori del gruppo italiano e rimane fino al 13/5/1940 quando si rifiuta di entrare nella Legione straniera. Viene internato al Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 1) dal 5/6/1940, in quanto le autorità del campo sostengono che era stato inviato in Spagna dal Partito Comunista e che era arrivato in Spagna direttamente dall'Urss. Tradotto in Italia il 6/4/1941, confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Comandante partigiano con lo pseudonimo di Mario, organizza la sezione del PCI di Prata e i raggruppamenti di partigiani del Mugello (fa parte dei Gap fiorentini). Fa parte della Delegazione delle Brigate garibaldine della Toscana e organizza la Liberazione di Firenze. Nel dopoguerra è sindaco di Prato e parlamentare, oltre che presidente della Federazione provinciale dell'Anpi. Morto il 16/4/1981 a Firenze.
Note:
Fonti:
La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 //Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // Isrt (fondo ANPI) // Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 // Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 // ACS Min. Int. PS // ACS CPC // Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Firenze : Pagnini e Martinelli, stampa 2004 // Nencini G., Memoria di un comunista certaldese, Milano : La pietra, c1983 // Archive départementale de l'Ariège (Foix) // Il Movimento Operaio. Dizionario biografico. Vol. 1-5, a cura di Andreucci F. e Detti T., Editori Riuniti, Roma, 1979