Nome del volontario:

SPARANO CIRO ANDREA CARLO

Nome di battaglia:
Luogo di nascita:
Avenza (Massa Carrara)
Appartenenza politica:
Repubblicano
Battaglione/Brigata:
25° Divisione (116° brigata, Battaglione Spartaco, Colonna mobile catalana Libertad, centuria G. Sozzi), 277° divisione, 26° Divisione (120° brigata mista, 477° battaglione, compagnia mitraglieri)
Campo di internamento:
Professione:
Marmista
Biografia:
Nato il 28/12/1898 ad Avenza MS da Attilio e Marietta Menconi. Attivo nell'immediato dopoguerra, viene aggredito dai fascisti nel 1922-23. Disoccupato, emigra in Francia nel 1933 a Salon de province presso uno zio originario di Cuneo, passando il confine la notte del 23/9/1933 a Cesano Torinese. Si dirige subito a Marsiglia ove lo zio lo va a prendere in automobile per portarlo a Salon, dove lavora per alcuni mesi nella panetteria gestita dallo zio. In seguito, condannato a 15 giorni di prigione ed espulso per falso nella presentazione della richiesta per il permesso di soggiorno, si sposta a Marsiglia e alla Camera del Lavoro ottiene un biglietto fino a Perpignan. Da lì arriva a Barcellona, dove è assunto in una fabbrica di munizioni nell'estate 1935 e risulta iscritto alla CGT. Iscritto in Rubrica di frontiera. Tra i primi volontari internazionali nel luglio 1936, è dapprima nella Milizia popolare di Irun (dal 22/7/1936 al 9/9/1936) e a partire dal settembre nella centuria G. Sozzi con cui prende parte a tutte le operazioni. In seguito continua a far parte della colonna Libertad (a partire dal 13/12/1936) e quindi prende parte alla 277° divisione (fino al 25/9/1938). Ferito in combattimento al braccio destro il 7/9/1937 nel settore di Saragozza, viene ricoverato a Bujaraloz e a Barcellona. Durante la degenza contrae una malattia polmonare; dimesso dal convalescienziario di La Garriga il 20/3/1938, rientra al fronte nella Compagnia Mitraglieri del 477° Battaglione (26° Divisione, 120° Brigata mista). Nel gennaio 1939 è nel campo di smobilitazione di Torellò, da dove ripara in Francia nel febbraio 1939. Internato a Gurs o forse ad Argeles, ha contatti con Etrusco Benci. Nel marzo 1940 è incorporato d'autorità in una compagnia di lavoratori e inviato presso la frontiera belga per lavori di fortificazione; da qui è inviato in manicomio, per aver reagito allo schiaffo di un tenente. Liberato grazie all'intervento del console di Lille, viene rimpatriato ed è tradotto in Italia il 5/5/1941. Confinato a Ventotene per 5 anni, commutato in ammonizione per malattia nell'aprile 1943. Prende parte alla Resistenza. Morto il 28/9/1970.
Note:
Fonti:
La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 //Aicvas // Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// ACS CPC // Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 // Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno Aicvas n. 4, Roma, 1984 // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // ACS CPC // Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000.